Al giorno d’oggi, con la pensione pubblica sempre più incerta e lontana, bisognerebbe prendere in seria considerazione l’idea di costruirsi da sé il proprio futuro e renderlo più sicuro con un piano di previdenza integrativa. Alleata Previdenza corre in tuo soccorso. Alleata Previdenza è pensata per i privati, lavoratore autonomo o dipendente e liberi professionisti, con l’intento di integrare la pensione pubblica. I contributi versati, sui quali si ha massima libertà sia come importo che come frequenza, sono investiti in una delle tre linee di investimento, scelta in fase di sottoscrizione in base al profilo di rischio, con la possibilità di passare da una all’altra linea senza costi aggiuntivi una volta l’anno.
Due di queste sono delle unit linked, Alleata Bilanciata e Alleata Azionaria, mentre la terza, Alleata Garantita, ha un minimo annuo garantito. I contributi possono essere il singolo versamento da parte dell’aderente, ma anche il TFR di un lavoratore dipendente più gli eventuali contributi del datore di lavoro. Alleata Previdenza dà la possibilità di aderire all’opzione Life Cycle, in base alla quale il profilo di investimento cambia in funzione della vita residua del piano di accantonamento. Nei primi anni l’investimento ha una componente perlopiù azionaria per arrivare a quella con i rendimenti minimi garantiti quando si avvicina il momento della pensione.
Le prestazioni
Al momento del pensionamento, il capitale accantonato viene convertito in una rendita vitalizia rivalutabile, ma è comunque possibile richiedere il capitale, fino ad un massimo del 50% e ricevere la parte restante in rendita. In caso di premorienza, l’intero capitale viene liquidato ai beneficiari indicati nella polizza. Prima della naturale scadenza è possibile richiedere dei riscatti o delle anticipazioni, ma solo in determinati casi.
Possono essere richieste delle anticipazioni, dopo 8 anni dalla sottoscrizione, per l’acquisto o la ristrutturazione della prima casa, propria o dei figli, fino ad un massimo del 75% o per qualsiasi motivo, sempre decorsi gli 8 anni, ma fino ad un massimo del 30%. Per spese sanitarie gravi, per sè o per i propri figli, non sono necessari gli 8 anni, ma il tetto massimo è sempre fissato al 75%.
I riscatti sono consentiti con un massimo del 50% a causa della perdita del lavoro per un periodo che va da 12 a 48 mesi, oltre questa soglia è consentito un riscatto totale. Quest’ultimo è previsto anche in caso di invalidità permanente.
Vantaggi e regime fiscale
Il vantaggio più importante di questi piani pensionistici integrativi è quello di creare una seconda entrata da affiancare alla pensione pubblica, che purtroppo sarà ben al di sotto dell’ultimo stipendio. In questo modo sarà possibile mantenere il tenore di vita precedente al pensionamento. Un altro vantaggio legato alla previdenza privata riguarda il regime fiscale, i contributi versati in Alleata Previdenza infatti sono deducibili dal reddito per un importo non superiore ai 5.164,57 euro. In caso di lavoratore dipendente all’interno di questo limite vanno considerati anche i contributi versati dal datore di lavoro.
La ritenuta sull’ammontare della prestazione maturata è del 15%, sia essa in forma capitale che in rendita, ma per ogni anno successivo al quindicesimo c’è una riduzione dell’aliquota pari allo 0,3% per un massimo di riduzioni equivalenti al 6% ottenibili con una durata di 35 anni che abbasserebbero la ritenuta al 9%.