Con il Decreto Rilancio arrivano novità anche per il settore turistico e per le piccole e medie imprese. Secondo l’ultima conferenza stampa di Giuseppe Conte e dopo la lettura del Decreto Rilancio, ciò che traspare è una vera e propria novità riguardo al turismo. Irap, Tosap e Cosap, verranno cassate per l’esercizio fiscale in corso. Vediamo nello specifico come verrà applicato il decreto.
Annullamente dell’Irap per il 2020
Si sa che la prossima rata Irap andrà in scadenza a giugno, il 16. Dopo un periodo di incertenzza è stato preso un provvedimento in grado di fare chiarezza sulla questione. Ecco qual è.
Il saldo- acconto Irap, in scadenza il 16 giugno prossimo, non dovrà essere pagato da tutti coloro che svolgono attività d’impresa e sono titolari di partita Iva. A differenza delle voci circolate nei giorni precedenti, non ci sarà alcun rinvio o sospensione ma, come era prevedibile, una vera e propria cancellazione del versamento della somma dovuta all’erario.
Grazie a questa opportunità sarà possibile, quindi, aumentare la liquidità per le piccole e medie imprese che si apprestano a ripartire il prossimo 18 maggio. Data la condizione di distanziamento sociale da rispettare, quindi, sicuramente si prevede una grossa flessione negli affari. Per questo motivo lo Stato ha deciso di non caricare di adempimenti fiscali le piccole e medie imprese.
A disporre tutto ciò è l’articolo 27 del Decreto Rilancio. Si ritiene che, leggendo l’articolo in questione, la crisi dovuta all’emergenza Coronavirus abbia messo a dura prova le imprese. Quindi tutti coloro che abbiano ricavi che non superano 250 milioni di euro, compresi anche gli autonomi, non dovranno pagare né la rata prevista per il 2019 e né il 40% dell’Irap corrispondente all’anno in corso. Ovviamente resta l’obbligo di versamento delle restanti rate relative all’Irap 2019.
Questo articolo, però, tende ad escludere alcune attività che dovranno procedere normalmente al pagamento dell’Irap. In questo caso sono esclusi istituti finanziari, banche, assicurazioni, enti pubblici e amministrazioni pubbliche. Ma cosa bisogna fare per ottenere questo sgravio? Praticamente nulla. Basterà, infatti, astenersi dal pagamento dell’imposta ma solo per quanto riguarda il 2020.

Annullamento della Tosap 2020
Prima di annunciare il provvedimento previsto dal Decreto Rilancio è necessario chiarire il significato della Tosap e della Cosap.
Quando si parla di Tosap si intende la tassa relativa all’occupazione di aree pubbliche e spazi esterni. Questo è un tributo riguarda locali pubblici che occupano spazi dei comuni o delle province. In particolare si parla di strade, parchi o piazze. La Cosap, invece, corrisponde ad un canone previsto per occupare gli spazi aperti. Si tratta di un’imposta che, in alcuni casi, va sostituire la Tosap. Un esempio? La Città di Milano applica la Cosap.
Anche per quanto riguarda il settore turistico, punta di diamante dell’Italia, verranno adottati provvedimenti simili a quello che è stato visto per l’Irap. Verrà cancellata l’Imu solo per immobili adibiti a uso turistico. Quindi stabilimenti balneari, alberghi, immobili siti in località termali e tutti coloro che hanno immobili iscritti al catasto con categoria D2, non dovranno pagare l’imposta. Come fare? Semplicemente non bisogna adempere a versare la somma dovuta nel momento in cui arriva la comunicazione relativa al pagamento.
Tosap e Cosap per piccole imprese
Si esonera dal pagamento della Tosap e della Cosap, tutte le piccole imprese che esercitano attività di ristorazione, tavola calda, pizzeria, birreria, gelateria, sala da ballo, locali notturmi, sala da gioco, bar. Ciò vale anche per stabilimenti balneari che hanno ricevuto la concessione del suolo pubblico per il 2020.
Anche in questo caso la procedura è sempre la stessa. Basta non pagare l’imposta dovuta per il 2020.