780 Euro per i Disoccupati: Requisiti e a Chi Spettano dopo l’Approvazione del Reddito di Cittadinanza

Il Governo Movimento 5 Stelle e Lega ha approvato le note di aggiornamento al Documento di programmazione economica, il cui contenuto confluirà nella Legge di Bilancio 2019. Gli argomenti toccati dall’intervento sono molti, si parla di tasse, di modifiche all’amministrazione pubblica e gestione degli appalti, di Codice Penale e Procedura Penale, sistema penitenziario e sostegno alla povertà. In quest’ultimo caso nello specifico sono stati approvati il reddito di cittadinanza e la pensione di cittadinanza. Entrambi connessi dalla somma stanziata di 10 miliardi, molto diversa dai 17 miliardi preventivati dal M5S in passato per il solo reddito di cittadinanza.

Reddito di cittadinanza

È argomento che ha rappresentato il cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle, uno strumento di sostentamento alla povertà, ma non è considerato assistenzialismo. Infatti esso rappresenta in realtà un adeguamento della situazione economica personale di chi è in uno stato di indigenza, cioè non ha reddito oppure ne percepisce uno inferiore a limite indicato come soglia di povertà. Appunto la somma indicata è di 780 euro, corrispondente ai dati ISTAT che la indicano come il minimo percepibile per riuscire a sostenersi nell’attuale situazione economica del nostro Paese.

Si potrebbe pensare di conseguenza che verrà corrisposta a chiunque non abbia un reddito oppure è inferiore a questa somma. Tenendo sempre a mente che si deve attendere la Legge di Bilancio 2019, perché tutto ciò che è dichiarato rimangono solamente parole, la situazione ad oggi è diversa da quello che si pensa. Precisamente devono ricorrere precisi requisiti per accedere al reddito di cittadinanza, inoltre si discute anche di ISEE come parametro di riferimento a cui attenersi per erogare la somma indicata.

Reddito di cittadinanza, Centri per l’Impiego e come funziona

Il Governo prevedere l’erogazione del reddito di cittadinanza a marzo 2019, questo lasso temporale dipende dalla riorganizzazione dei Centri per l’Impiego, per i quali sono stati stanziati 2 miliardi di euro. Ciò essendo i 780 euro riconosciuti come somma da destinare ad un soggetto che vuole lavorare, poiché non è uno strumento per permettere di rimanere a casa senza fare nulla. Se chi percepisce il reddito di cittadinanza riceve tre offerte di lavoro e le rifiuta, automaticamente perde ogni diritto al sostegno economico. Inoltre è previsto che è obbligato a svolgere otto ore lavorative in favore dello Stato senza ricevere alcun compenso. Il reddito di cittadinanza dovrebbe spettare a:

  • soggetti che hanno compiuto al maggiore età;
  • soggetti disoccupati o inoccupati;
  • soggetti in possesso di un reddito al di sotto della soglia indicata dall’ISTAT;

Da chiarire che il reddito di cittadinanza è un contributo per consentire ad un cittadino italiano di avere un introito economico di almeno 780 euro. Infatti è previsto che se un individuo ha un reddito inferiore a tale somma, lo Stato corrisponderà la parte mancante affinché raggiunga il minimo indicato dai dati ISTATI. Per cui nella lista degli ammessi rientrano anche in teoria coloro che guadagno sotto i 780 euro mensili.

Come ottenere il reddito e possibili ulteriori requisiti

Secondo quando dichiarato dal Governo e dai suoi sostenitori, per ottenere il reddito di cittadinanza si deve essere iscritti ai Centro per l’Impiego, dichiarando di essere disponibili a lavorare, offrire la disponibilità a partecipare a progetti comunali utili per la collettività svolgendo almeno otto ore di servizio non retribuito, forse è previsto anche l’obbligo di frequentare corsi di qualifica e riqualificazione. Questi sono solamente alcuni degli elementi dedotti dalle dichiarazioni rilasciate e indicate successivamente nelle note di aggiornamento al Def, come la possibilità che il reddito di cittadinanza sarà corrisposto solamente per un massimo di tre anni.

Da aggiungere che si discute anche di ISEE come ulteriore parametro di valutazione per l’erogazione del reddito di cittadinanza. Significa che all’interno di uno stesso nucleo familiare, che si trova in stato di indigenza, non tutti i soggetti disoccupati o inoccupati percepiranno la somma indicata. Le ipotesi a riguardo sono molte, ma inutile indicarle essendo solamente la Legge di Bilancio 2019 l’unico atto normativo che può dirimere ogni incertezza. In attesa dell’emanazione di questa importante legge, si attendono ulteriori aggiornamenti e possibili nuove svolte e dichiarazioni.

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